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Cantina Tozzi
Il podere Tozzi
È in un anfiteatro naturale che sorgono i poderi “Tozzi”. Sono circa 7,5 gli ettari di vigna di proprietà, custoditi e protetti dalla Vena del Gesso, una dorsale di solfato di calcio che affiora per circa una ventina di chilometri. La particolare conformazione, considerata un vero e proprio monumento geologico, è in grado di produrre un microclima ideale per la coltivazione sia di vigneti, sia di pregiato olio. La straordinaria varietà morfologica del territorio, caratterizzato da arenarie e argilla, nonché della presenza di una flora estremamente ricca ed eterogenea, consente la produzione di vini ottima struttura con particolari accenti floreali. Qui, proprio dove secondo documenti storici il termine Sangiovese è apparso pubblicamente per la prima volta, in un atto notarile rogato a Casola Valsenio il 26 settembre 1672, sorgono in tre differenti appezzamenti le vigne “Tozzi”. Così, accanto ai vitigni a bacca bianca come lo Chardonnay, l’ibrido Incrocio Manzoni, ed a bacca rosso come Pinot Nero e al Merlot, si levano le vigne di Albana, primo DOCG in Italia e, appunto, Sua Maestà, il Sangiovese.
Il Podere Tozzi

Nella Terra dei Gessi

Radici antiche

Il Tempo del Vino
Di generazione in generazione
Virginia Lo Rizzo ha imparato ad assaporare il vino, osservando il nonno Franco, scrutando i suoi gesti accanto ad un filare, la sua passione per il bello ed il buono della terra. È stata Casola Valsenio, luogo d’origine della famiglia Tozzi, ad insegnarle il cammino del vino, a permetterle di scoprire le radici e la storia di un paese, di una comunità, di uomini e di donne che conservano nella loro memoria personale e collettiva, il senso ancestrale di uno stato d’animo, e di una tradizione che li ha sempre resi orgogliosi della propria origine. Il marchio “Tozzi” nasce dalla spontaneità di un percorso che ha radici antiche nell’aia contadina, nelle parole e nei racconti degli avi. Un progetto giovane, glocal, virtuoso nella sua ambizione avanguardista, ma che conserva con tenacia i piedi ben saldi nella tradizione.
La prima vendemmia
La prima vendemmia del marchio “Tozzi” è avvenuta nel Settembre 2019. La vendemmia non è solo un processo necessario, ma un rito, il passaggio ad una nuova stagione e l’inizio di un percorso, quello del vino. In ogni piccolo gesto, riemergono tradizioni secolari, le mani sporche di mosto, la fatica e l’orgoglio di un popolo contadino che continua a rivivere nei racconti e negli occhi dei più anziani. È un viaggio la prima vendemmia, ed è sempre la prima, come se ogni anno tutto ricominciasse da capo. Certo con più esperienza, con più saperi e tecnologie a disposizione, ma la raccolta dei grappoli rimane un cerimoniale collettivo, capace di unire, di rievocare, farsi prossimi agli altri. La prima vendemmia firmata “Tozzi”, è solo l’inizio di un cammino che avrà tempi brevi come la pigiatura, la fermentazione, la svinatura e poi tempi più dilatati come l’invecchiamento e l’imbottigliamento. E poi ancora passi, ancora viti, ancora uva, ancora gesti, ancora l’umano pulsante, la vendemmia e il rito.
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